HERE I STAY FESTIVAL 8°Edition

E’ stato un bellissimo

HERE I STAY FESTIVAL 8°edition
13-14-15 agosto 2016
Terme Romane di Fordongianus (OR)

PROGRAMMA:

13 AGOSTO
H 20 – MIGHTY SANDS (Portugal)
H 21 – PAOLO ANGELI (ITA)
H 22 – HALLELUYA (ITA)
H 23 – PLASMA EXPANDER (ITA)
H 24 – MDOU MOCTAR (Niger)

Afterparty Dj set by FRATELLANZA R’N’ROLL

14 AGOSTO
H 20 – KRANO (ITA)
H 21 – STASH RIDERS (ITA)
H 22 – WARIAS (ITA)
H 23 – FUMACA PRETA (Portugal/Venezuela/UK)
H 24 – POWERSOLO (Denmark)

Afterparty Dj set by OPTIMO PARTY

15 AGOSTO
H 17 – HOLIDAY INN (ITA)
H 18 – THE MOO-RAYS (ITA)
H 19 – MOOD (ITA)
H 20 – J.C. SATAN (France)
H 21 – THE RIPPERS (ITA)

Afterparty Dj set by HIS
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APERTURA PORTE ORE 15
Dj set pomeridiani, installazioni, spettacoli, area relax e giochi durante tutta la giornata

PREVENDITE:
17,5 EURO+dpv SINGOLA GIORNATA
35 EURO+dpv ABBONAMENTO VALIDO PER I 3 GIORNI

Le prevendite sono disponibili presso il circuito Boxofficesardegna, online o in tutti i punti vendita fisici presenti sull’isola a Cagliari, Oristano Villacidro, Carbonia, Nuoro, Lanusei, Tortolì, Tempio Pausania, Olbia, Sassari, Alghero.

Vi ricordiamo che i biglietti verranno venduti fino al raggiungimento della capienza massima dell’area evento.

Dopo 4 anni di attesa, torna Here I Stay festival, festival di musica indipendente che è diventato negli anni un punto di riferimento in Italia per chi ama divertirsi ascoltando buona musica, in una location mozzafiato.
L’atmosfera sarà intima, calda e raccolta, come piace a noi, le band verranno un po’ da tutto il mondo. Da parte nostra vi promettiamo nuovi incontri e tante scoperte musicali, tre giorni di musica live, dj set, giochi, per non scordare che possiamo tornare bambini, arte, in un’esperienza in cui artisti, band, pubblico, addetti ai lavori vivono a stretto contatto, senza barriere, creando insieme il festival che desiderate… poi le terme romane di Fordongianus e gli allestimenti faranno il resto.

- MDOU MOCTAR (Niger)
Una chitarra “blues” che viene dal deserto africano. Mdou Moctar è originario di Abalak, Niger, e il suo luogo d’origine si sente nella musica che produce – un suono torrido e polveroso che affonda le radici nella musica Tuareg, ampliandone i confini tradizionali grazie a contaminazioni con elettronica, psichedelia e “rock” (se non nella forma, sicuramente nell’impatto fortissimo dei suoi pezzi). Nel suo paese è una celebrità da diversi anni. Ha vissuto tra Niger e Libia, dove si esibiva live, affinava la tecnica con la chitarra e faceva lavoretti saltuari. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo album internazionale, “Afelan”, che lo ha portato a suonare in tutto il mondo. Sarà una delle vere sorprese dell’Here I Stay Festival 2016.

- PAOLO ANGELI (Sardegna)
E’ partito da uno strumento tradizionale, lo ha trasformato e ha creato una specie di “chitarra orchestra” – la famosa “chitarra sarda preparata” – per disegnare le sue traiettorie musicali in bilico tra post-rock, noise, minimalismo, pop e free jazz. In una sola parola: Paolo Angeli, il chitarrista sardo che da almeno due decenni è uno dei nomi di punta della sperimentazione italiana con proiezione internazionale. Otto album solisti, tour in tutto il mondo, collaborazioni di prestigio: uno degli “innovatori con radici” della scena mondiale. Per la prima volta sul palco dell’Here I Stay Festival.

- MOOD (Emilia-Romagna)
Sono in due ma fanno casino per quattro. Hanno appena 18 anni ma già il piglio dei veterani e un curriculum di tutto rispetto, avendo diviso il palco con J Mascis, El Ten Eleven, Ovo, Three Second Kiss, Bob Corn. I Mood vengono dalla provincia di Modena e suonano un math-rock dal piglio assolutamente punk: batteria e chitarra per un live incendiario, considerato uno dei più potenti ora in circolazione in Italia. L’anno scorso è uscito il loro album d’esordio per Upupa e Fooltribe, con la produzione di Giorgio Borgatti dei Three in One Gentlemen Suit e i featuring di lusso come quelli di Stefano Pilia e Matteo Sgarbi.

- FUMAÇA PRETA (Portogallo-Venezuela-Inghilterra)
sono una combo micidiale! Un trio di apolidi di stanza ad Amsterdam che ruota intorno alla figura di Alex Figueira, polistrumentista portoghese-venezuelano. L’esordio omonimo è del 2014 (su Soundway Records) ed è un concentrato ribollente di garage, tropicalismo, psichedelia e funk. Un suono allucinato e imprevedibile che dal vivo trova la sua dimensione più congeniale. Vi piacciono i Goat? Sonido Gallo Negro? Abayomy Afrobeat Orquestra? il funky, il garage, la psichedelia? Ecco una band che fa per voi. Provare per credere.

- WARIAS (Veneto)
sono un duo, fondato dall’ex bassista dei The Soft Moon Matteo Salviato e da Giulio Marzaro.
Percussioni tribali, dark-wave, elettronica, kraut e melodie pop sono alcuni degli elementi che li caratterizzano. Composizioni minimali dove suoni eterei si sposano con beat afro e atmosfere che richiamano gli anni Ottanta, in un crescendo di tensione e intensità che non vi permetterà di restare fermi.

- HALLELUJAH! (Nordest)
sono punk allo stato puro. Roba incandescente, abrasiva, ferocissima che prende schegge di punk hardcore, rumore e garage amalgamandole con violenza animalesca. Gli Hallelujah! vengono dal Nord Est Italia, hanno pubblicato un primo Ep per la Depression House records e poi uno split con gli Holiday Inn su Maple Death Records. Hanno già incendiato i palchi di mezza Europa. Siamo sicuri che daranno fuoco anche a quello dell’Here I Stay.

- J.C. SATAN (Francia)
Schegge di pop lisergico deviato su robuste scariche di chitarra. La band italo-francese dei J.C. Satàn si muove su queste coordinate impazzite. Loro si raccontano come “Gli Swans che suonano i Pixies sotto massicce dosi di lsd”, ma aggiungiamo anche attitudine garage, potenza stoner, richiami al rock americano degli anni Novanta. Usciti, tra le altre cose, per la Slovenly records, i J.C. Satàn sono animali da palco che hanno girato Europa e Stati Uniti. Il loro ultimo anno è uscito l’anno scorso. Preparatevi.

KRANO (Veneto)
Country folk psichedelico in salsa veneta. Krano è una vecchia conoscenza della scena rock indipendente italiana: membro dei Vermillion Sands, ha suonato coi Movie Star Junkies e La Piramide Di Sangue. Ad un certo punto ha deciso di allontanarsi da tutto, si è ritirato nelle colline intorno a Valdobbiadene e ha registrato una manciata di pezzi con chitarre acustiche e fuzz, armonica, piano, batteria e basso, cantati in dialetto veneto. Il risultato? Folk minimale e disastrato che lo lancia come cantautore sbilenco sulla scia di un Micah P. Hinson o un M Ward. Il disco, Requiescat In Plavem, è stato mixato da Nene Baratto (Movie Star Junkies) e masterizzato da Matt Bordin (the Mojomatics) all’ OUTSIDE INSIDE STUDIO.

- MIGHTY SANDS (Portogallo)
I Mighty Sands sono in cinque – quattro ragazzi e una ragazza – vengono da Lisbona e suonano un mix sfrontato di psichedelia, garage e surf musica che riesce ad essere allo stesso tempo malinconica e solare (come nella migliore tradizione pop sixties, primi seventies, dalla quale attingono), con pezzi costruiti con chitarre e tastiere che riescono a conquistare immediatamente l’ascoltatore. Nati nel 2014, i Mighty Sands hanno iniziato a scrivere le loro canzoni in camera da letto. Nell’arco di due anni hanno rilasciato tre Ep prodotti seguendo alla lettera la filosofia del do it yourself, con la loro tape-label Spring Toast Records. Hanno suonato con Dirty Fences, Go!Zilla, The Holydrug Couple, The Blank Tapes, Tomorrows Tulips e Real Estate.

-PLASMA EXPANDER (Sardegna)
A dieci anni dall’uscita del loro esordio su Here i Stay Records, i Plasma Expander tornano eccezionalmente alla loro prima formazione – Andrea Siddu alla batteria, Fabio Cerina alla chitarra insieme a Stefano Podda alla chitarra baritono – per proporre l’album per intero dal vivo. Quell’album che, tra cambi di line-up e svariati tour (uno anche negli States) ha posto le basi per il suono-Plasma: potentissimo, che gioca tra destrutturazione e rock, groove e sperimentazione, rumore e psichedelia. Alcuni brani, come Solopad e Toccata Loud, sono ormai due dei loro classici, immancabili durante i concerti. I compleanni vanno festeggiati e 10 non sono pochi per una band!

-STASH RAIDERS (Sicilia)
Chitarre, organo, clarinetto, sax, violino, sitar, percussioni, per un pop eclettico che profuma di esotico. Si presenta così la band catanese degli Stash Raiders, capitanata da Sacha Tilotta, un terzo dei Three Second Kiss, in questo caso nelle vesti di cantante e organista. Una band nata nel 2015 che ha già fatto parlare di sé in giro grazie a un bel disco d’esordio, che mescola riferimenti all’indie rock americano anni Novanta col pop psichedelico, il (garage) rock con le contaminazioni funk. L’album si intitola Apocalyptipop e suona come una dichiarazione d’intenti.

-THE MOO-RAYS (Sardegna)
Pura energia garage-punk. I Moo-Rays sono una band cagliaritana con membri reduci da svariate esperienze musicali (K’e-K’em, Afda, Temporal Sluts, Tear Me Down), ed ora con alcune novità in formazione che verranno presto annunciate. Suonano un punk primitivo e distorto, figlio tanto dei Cramps quanto dei Dead Kennedys. Diy e punk hardcore sono le stelle polari di un approccio selvaggio che saprà incendiare il palco dell’Here I Stay.

https://soundcloud.com/the-moo-rays/crabbie-onemore-drink

-THE RIPPERS (Sardegna)
Su di loro gira un giudizio che suona più o meno così: una delle migliori band garage punk d’Europa. In realtà non ci sarebbe bisogno di spendere molte parole per presentare The Rippers, una delle band sarde più note a livello internazionale, autori di live infuocati dove la furia garage punk si mischia con il miglior rhythm’n’blues anni Sessanta. Il loro ultimo disco si intitola Better The Devil You Know ed è uscito per l’etichetta statunitense Slovenly Recordings: un condensato di quello che è la band sarda, un assalto sonico senza compromessi. Proprio quest’anno la band festeggia i 15 anni di attività, ciliegina sulla torta per il festival!

-POWERSOLO (Danimarca)
I Powersolo sono una band danese composta da due fratelli, Kim Kix e The Atomic Child. Secchi, pelle e ossa elettrici ed elettrizzanti. Ciò che li contraddistingue è il loro sound, chiamato “Donkey Punk”: una combinazione di rockabilly, country, blues e surf rock, mixato con una buona dose di punk.
La band danese sarà una delle clamorose rivelazioni dell’Here I Stay Festival 2016. Se c’è un suono che fa pensare al festival è – tra gli altri – questo, quel rock’n’roll spensierato e movimentato che vi farà ballare all’aria aperta sotto il cielo di Fordongianus. All’His suoneranno accompagnati da un bassista e un batterista. Nel corso della loro carriera hanno suonato con band del calibro degli Hives e di Jon Spencer, che ha scelto di accompagnarsi a loro per 4 tour. Dicono che ai loro live è impossibile stare fermi, lo testeremo sulla nostra pelle!

-HOLIDAY INN (Roma)
Dalle periferie di Roma, gli Holiday Inn sono un duo italo-francese – formato Gabor e Bob Junior – che suona una specie di acid synth punk in bassa fedeltà (o No-Fi, come da titolo di un loro ep). Immaginate roba pop “trattata” dai Suicide prima maniera con un approccio punk maleducato e abrasivo. Minimali, psichedelici e con suoni marcissimi, gli Holiday Inn hanno un set con drum machine e synth e hanno pubblicato alcuni ep e split che hanno dimostrato appieno di cosa sono capaci.